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La contrada Rivolta

Cenni storici

La Rivolta, ovvero la contrada simbolo della civiltà rupestre ginosina, prende probabilmente il nome dalla svolta o ansa della gravina in cui è inserita (foto 1). Questo peculiare sistema urbanistico medievale viene realizzato in età tardoantica, in seguito alla destrutturazione del municipium romano distante quattro chilometri dal moderno abitato. Si tratta in sostanza di un chôrion bizantino, o villaggio aperto, per il quale l’habitat particolare della gravina, nonché la cultura rupestre che caratterizza il circondario, ha determinato lo sviluppo di un’edilizia in negativo, fatta di vuoti anziché di pieni. La principale via d’accesso, se si esclude il fondo del torrente, è via San Giovanni, dove la toponomastica rimanda ai possedimenti che l’omonima commenda, appartenente ai cavalieri di Malta, vantava in quella porzione dell’abitato. Da un punto di vista prettamente urbanistico la Rivolta si dispone su cinque livelli sovrapposti, all’interno del quale si articolano circa settanta grotte, tra unità abitative e chiese. Un dedalo di viuzze e scalette costituiscono gli assi viari interni, spesso interrotti da slarghi sui quali si affacciano gli usci delle case e si aprono le bocche delle numerose e profonde cisterne, un tempo destinate alla raccolta delle acque piovane (foto 2). La via dinanzi al villaggio, o strada provinciale delle murge, conduce, dopo una ripida salita, sino alla chiesa di Santa Sofia dove si conservano affreschi palinsesti come il trittico esterno e la Crocifissione nel presbiterio. Pochi passi più a nord è la chiesa di Santa Barbara, ad aula insolitamente ovale, dove l’incuria ed il tempo hanno completamente cancellato gli splendidi affreschi di gusto bizantino che sino a pochi anni fa si ammiravano.

Gli scavi archeologici

Indagini archeologiche realizzate su via San Marco hanno acclarato una frequentazione della Rivolta sino ad età rinascimentale: lo scavo di una cisterna rifunzionalizzata in antico ad immondezzaio ha infatti restituito splendide maioliche di fabbrica laertina, decorate in monocromia e policromia con raffigurazioni di carattere sacro o d’ispirazione contadina (foto 3).

Città di Ginosa

Ginosa

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Una lunga spiaggia di sabbia dove abbandonarsi al sole, una splendida pineta per ritrovare il piacere di passeggiare...

Dott. Giambattista Sassi

Direttore della rete museale Conca delle Gravine