Localizzazione geografico-amministrativa |
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Stato | Regione | Provincia | Comune | Località/indirizzo | |
Oggetto |
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Definizione e/o denominazione dello scavo | Precisazione tipologica del rinvenimento | ||||
Via della Pace | stratigrafia di età peuceta necropoli | ||||
Localizzazione catastale |
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Comune | Foglio | Particella | |||
Ginosa | 32 allegato 1 | ||||
Georeferenziazione |
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Longitudine Est | Latitudine Nord | Quota SLM | |||
237 | |||||
Dati di scavo |
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Ente responsabile | Responsabile scientifico e/o di scavo | Data | Sigla per citazione | ||
SAP | 1967-01-01 | ||||
Bibliografia specifica |
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A. Stazio (1967), Provincia di Taranto, in “Atti del XXIII Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia”, p. 277. | |||||
Cronologia |
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Cronologia generica | Fascia e/o frazione cronologica di riferimento | ||||
età peuceta | VI – primi decenni del III sec. a.C. | ||||
Misure |
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Superficie | Larghezza | Lunghezza | |||
Dati analitici |
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Descrizione | |||||
«…l’intervento operato a Ginosa alla periferia della città, presso l’attuale cimitero [tra Via della Pace, Via D’Annunzio, Via Pennino e Via Palestrina], ha portato alla scoperta di una necropoli che, pur non risultando anch’essa immune da clandestine devastazioni, ha consentito una breve ma fruttuosa campagna di scavo: sono state esplorate 36 tombe, di cui una circolare e le rimanenti a fossa rettangolare di ristrette dimensioni (normalmente non più di un metro di lunghezza) con corredi costituiti da vasellame indigeno, talvolta associato a ceramica protoitaliota (un cratere sembra attribuibile al pittore di Creusa) o apula a figure rosse, il che consente di datare la necropoli al V-IV sec. a.C. ». |
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Bibliografia |
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Autore | Titolo | Luogo / anno di edizione | |||
Notizie storico critiche | |||||
Le tombe contenevano diversi vasi di corredo tra cui contenitori in ceramica a decorazione geometrica del tipo peuceta a decorazione bicroma, ceramica del tipo proto-apulo a figure rosse, ceramica del tipo a vernice nera, un cratere a campana a figure rosse del pittore di Tarpoley, alcuni resti di oggetti ornamentali in ambra, in pasta vitrea, in bronzo e in ferro. Durante il VI secolo dovevano essere attivi due insediamenti indigeni vicini tra loro, quello di Passo di Giacobbe e, più all’interno, il centro corrispondente all’odierno abitato di Ginosa. Il primo era sicuramente fortificato (visto il rinvenimento di mura) come probabilmente il secondo. Gli storiografi locali riferiscono infatti che avanzi di mura erano ancora visibili nel XIX secolo nel centro del moderno paese. |
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Citazione completa | |||||
Il riconoscimento del centro indigeno sito nel luogo dove sorge Ginosa è stato confermato dalla scoperta di una necropoli a sud-est nei pressi dell’attuale cimitero, poco lontano dal centro della città. Nei primi giorni del 1967 è stato operato l’intervento […] in località Lama […] nella proprietà dei coniugi Giovanni Atlante e Francesca Ramondino […] durante la costruzione delle fondamenta di una abitazione (Capurso, p. 22). |
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Documentazione grafica e/o fotografica |
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Genere | Tipo | Autore | Scala | Ente proprietario | Data |