Localizzazione geografico-amministrativa |
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Stato | Regione | Provincia | Comune | Località/indirizzo | |
Oggetto |
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Definizione e/o denominazione dello scavo | Precisazione tipologica del rinvenimento | ||||
cantiere fogna – sito 4 | stratigrafia di età moderna acquedotto sotterraneo | ||||
Localizzazione catastale |
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Comune | Foglio | Particella | |||
Ginosa | 144 allegato B | ||||
Georeferenziazione |
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Longitudine Est | Latitudine Nord | Quota SLM | |||
16.76000000 | 40.58083330 | 242 | |||
Dati di scavo |
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Ente responsabile | Responsabile scientifico e/o di scavo | Data | Sigla per citazione | ||
SAP | 2005-07-12 | ||||
Bibliografia specifica |
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diario di scavo | |||||
Cronologia |
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Cronologia generica | Fascia e/o frazione cronologica di riferimento | ||||
età moderna | 1700 – 1800 d.C. | ||||
Misure |
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Superficie | Larghezza | Lunghezza | |||
10.50 | 0.70 | 15.00 | |||
Dati analitici |
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Descrizione | |||||
Nel luglio 2005 mentre effettuavo gli ordinari controlli sul cantiere d’impianto della nuova rete fognaria (C.so V. Emanuele angolo via Cortina), rinvenivo, al di sotto del piano stradale (strato di asfalto e relativo massetto) una struttura muraria voltata a botte. Per tali ragioni ordinavo l’esecuzione di un allargamento della trincea di scavo per verificare i depositi stratigrafici. È stato pertanto eseguito un saggio di forma sub-rettangolare delle dimensioni 240x100x135 cm, con orientamento N-E/S-W nel quale è stata verificata la presenza di una serie di ambienti ipogei, ovvero di tre cunicoli (parzialmente indagati) raccordati tra loro mediante un incrocio ad ipsilon. Il primo cunicolo, largo ca. 70 cm e orientato in direzione di Via Cortina, è realizzato in calcarenite locale mediante conci regolari sovrapposti e voltato a botte (h. 70 cm), le pareti sono rivestite da intonaco impastato con bolo ed il piano di calpestio è costituito da mattoni di terracotta aventi dimensioni 20x20 cm allettati su un massetto in cocciopesto (la struttura è stata indagata per una lunghezza di ca. 80 cm). Gli altri due cunicoli, aventi medesime caratteristiche costruttive, sono orientate rispettivamente in direzione di Piazza Orologio e del castello. L’intera struttura risultava già danneggiata da precedenti impianti (conduttura fognaria, enel, acquedotto) le cui tubature hanno parzialmente sfruttato l’andamento dei cunicoli stessi. I reperti organici ed inorganici non sono stati raccolti perché riferibili ai suddetti lavori (operati in epoca recente) e quindi non funzionali alla definizione della cronologia. L’acquedotto è stato indagato in direzione del castello per una lunghezza complessiva di m 15. Tuttavia è possibile supporre (quale ipotesi di lavoro) che si tratti di un impianto per l’adduzione delle acque al vicino mulino e pertanto riconducibile, vista anche la tecnica costruttiva ed i materiali impiegati, alla seconda metà del 1700. |
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Bibliografia |
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Autore | Titolo | Luogo / anno di edizione | |||
Notizie storico critiche | |||||
Gli storiografi locali operanti tra la metà del 1800 e la metà del 1900 narrano di un cunicolo sotterraneo che collegava il castello con la chiesa di S. M. Dattoli (distante circa 4 km dal centro urbano). In realtà è probabile che nella leggenda sia stato accorpato l’acquedotto moderno appena descritto con un acquedotto romano presente nella contrada rurale (la cosiddetta contracavàte) sì da rendere le strutture sommerse come un unico tunnel (del quale, al contrario, non vi è traccia alcuna). |
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Citazione completa | |||||
«Tratti di due strade sotterranee che serbano entrambe la direzione tra la soprascritta cinta e l’antica Ginosa» (Glionna, p. 61) |
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Documentazione grafica e/o fotografica |
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Genere | Tipo | Autore | Scala | Ente proprietario | Data |