Localizzazione geografico-amministrativa |
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Stato | Regione | Provincia | Comune | Località/indirizzo | |
Oggetto |
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Definizione e/o denominazione dello scavo | Precisazione tipologica del rinvenimento | ||||
cantiere fogna – sito 1 | stratigrafia di età magnogreca | ||||
Localizzazione catastale |
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Comune | Foglio | Particella | |||
Ginosa | 144 allegato D | ||||
Georeferenziazione |
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Longitudine Est | Latitudine Nord | Quota SLM | |||
16.75777780 | 40.57694440 | 252 | |||
Dati di scavo |
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Ente responsabile | Responsabile scientifico e/o di scavo | Data | Sigla per citazione | ||
SAP | 2005-05-10 | ||||
Bibliografia specifica |
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diario di scavo | |||||
Cronologia |
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Cronologia generica | Fascia e/o frazione cronologica di riferimento | ||||
età magnogreca | IV-III sec. aC | ||||
Misure |
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Superficie | Larghezza | Lunghezza | |||
1.10 | 0.55 | 2.00 | |||
Dati analitici |
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Descrizione | |||||
Nel maggio 2005, durante i lavori per l’esecuzione della nuova rete fognante, all’interno del terreno asporta- to dalla ruspa, sono stati rinvenuti frammenti di laterizi ed un frammento di ceramica a vernice nera. È stato pertanto eseguito un saggio di allargamento (per sondare l’eventuale presenza di depositi stratigrafici) delle dimensioni 200x55x140 cm, con orientamento Nord-Sud e a ridosso della trincea già operata per la posa in opera delle tubature (larghezza 75 cm, profondità 140 cm). Si verificava così la presenza di un deposito ar- cheologico già sconvolto in passato (ca. 40 cm ad Est dell’attuale trincea passano le condutture del metano, ca. 70 cm ad Ovest della stessa c’è l’acquedotto, la stessa trincea della rete fognaria insiste su quella realizza- ta negli anni ‘30). All’interno del terreno geologico naturale (argilla-limo) insisteva il taglio di una fossa riempita con terreno bruno-rossastro a matrice limosa. All’interno si rinvenivano frammenti di ceramica a vernice nera, ceramica acroma, laterizi, un frammento di dolium, un frammento di mattone in argilla cruda, un frammento di ceramica ad impasto, frammenti ossei animali, una mandibola umana, un frammento di metallo (bronzo?). I reperti organici ed inorganici denunciavano una probabile datazione del deposito al IV secolo a. C. Tuttavia la stratigrafia risultava non intatta, ma sconvolta e, pertanto, eseguita la documentazione grafica e fotografica, si è proceduto alla chiusura del saggio. |
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Bibliografia |
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Autore | Titolo | Luogo / anno di edizione | |||
Notizie storico critiche | |||||
L’area oggetto d’indagini è stata sottoposta a scavi clandestini già a partire dall’Ottocento. Secondo gli Autori locali il sottosuolo di Ginosa era una cava di vasi; nella storiografia locale si distinguono due tipi di sepolcri: quelli italo-greci, in cui si trovano vasi fittili ed altri tipi di oggetti, e quelli romani, dove si rinviene materiale molto comune. Tuttavia il sito in oggetto potrebbe essere riconducibile non ad un’area di necropoli bensì, per la presenza di una probabile fossa si scarico di materiali, all’abitato. |
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Citazione completa | |||||
Documentazione grafica e/o fotografica |
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Genere | Tipo | Autore | Scala | Ente proprietario | Data |